venerdì 24 luglio 2015

IL BOILER D'ACCUMULO O  "PUFFER TAMPONE", A COSA SERVE E QUANDO E' IL CASO DI INSTALLARLO.



I serbatoi d'accumulo, propriamente chiamati Puffer, sono dei contenitori in acciaio inox, preposti ad accumulare l'acqua calda prodotta da una caldaia o un idrostufa, o di una Pompa di Calore, sia che si tratti di acqua tecnica per riscaldamento, sia per l'acqua calda sanitaria.
Ci sono puffer atti solo allo scopo di accumulare  acqua tecnica da riscaldamento, altri solo per l'acqua calda sanitaria ed i cosiddetti combinati, i quali contengono entrambe, ovviamente separandole.

Chiaramente sono coibentati, per non disperdere il calore accumulato all'esterno, e alcuni possono essere montati anche all'aperto in caso di poco spazio nel vano caldaia o in casa.
Solitamente le coibentazioni sono spesse 100 mm e fatte in materiale spugnoso, tipo il  poliestere.

 

Oggi però parliamo solo dei PUFFER TAMPONE,ovvero solo da riscaldamento ed ovviamente solo per gli impianti alimentati da biomasse legnose.

QUANDO SI USANO I PUFFER DA RISCALDAMENTO (OVVERO PERCHE' DOVREI ACCUMULARE L'ACQUA CALDA?)

I puffer sono obbligatoriamente montati sugli impianti alimentati da caldaia a legna, e talvolta anche in accoppiamento con le caldaie o idrostufe a pellet, per due semplici motivi:

1° qualsiasi impianto a biomasse legnose, soprattutto quello a legna da ardere, non soddisfa solo il fabbisogno momentaneo innescato dal termostato di casa, a differenza  delle caldaie a gas o a gasolio che hanno la possibilità di modulare potenza e durata del loro funzionamento.

2° il fabbisogno momentaneo di calore dell'impianto di riscaldamento, al momento dell'innesco della caldaia, è inferiore alla produzione complessiva della caldaia, quindi ci sarà poi il bisogno di stoccare tutta l'energia termica in eccesso per non sprecarla, riutilizzandola quando ripartiranno i termostati ma lasciando stavolta spenta la caldaia. QUINDI RISPARMIANDO.




PERCHE' I PUFFER SONO COSI' IMPORTANTI PER LE CALDAIE A LEGNA?



I puffer sono sempre importanti ma risultano obbligatori nelle caldaie a legna per il motivo n°2 sopracitato.
Ovvero la caldaia a legna, se opportunamente dimensionata e particolarmente performante, richiede solamente 1 carica giornaliera manuale ed una volta innescata, sprigionerà tutta la potenza termica data dalla carica di legna per la sua durata, ovvero qualche ora.

Quindi non esiste modularità di fuoco, o di funzionamento e una volta che i radiatori di casa sono caldi il calore in eccesso viene accumulato e rilasciato poi per i successivi cicli di riscaldamento a caldaia spenta.

Questo tradotto in "soldoni € " significa: RISPARMI  IMPORTANTISSIMI  fino al 70%  in meno di legna consumata


E NELLE CALDAIE O IDROSTUFE A PELLET  SERVONO I PUFFER?




Assolutamente sì,  anche se le caldaie a pellet hanno caricamento e funzionamento automatizzato, comunque il calore perso per arrivare a "regime" ogni volta che entrano in funzione si tradurrà in pellet consumato a vuoto. Mentre un puffer caldo vi darà la possibilità di accendere meno la caldaia, con conseguenti minori perdite di calore e rendimento. Anche qui, ci sono risparmi considerevoli,  fino al 40 % in meno di pellet consumato.


Abbiamo capito quindi a cosa servono questi "simpatici bussolotti morbidi", scherzando diciamo che sono i migliori amici delle caldaie, le fanno lavorare poco e accudiscono il prodotto del loro lavoro cedendolo all'impianto di riscaldamento un po' alla volta.

Quindi nel caso abbiate l'intenzione di comprare una caldaia a biomasse legnose, sappiate che il puffer è quasi sempre indispensabile, diffidate dei tecnici che vi sconsigliano di installarlo per farvi risparmiare ed essere più concorrenziali loro, rispetto ad un professionista vero che ve lo propone.


Un altro ruolo svolto dal puffer è quello di collegamento tra varie fonti di calore, come  ad esempio :  caldaia a gas + caldaia a legna + solare termico. E se un puffer "kombi" può fornire anche l'acqua sanitaria, (come in foto qui sotto).



Prossimamente approfondiremo ancora le peculiarità di questo prodotto, andremo ad analizzare anche i puffer per l' ACS e ad altri ancora.

Nel frattempo vi ringrazio per l'attenzione e vi rimando al prossimo articolo.

Un energetico saluto

Pavan Jacopo


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lunedì 13 luglio 2015

ESPLOSIONE DEL VETRO NELLE STUFE A PELLET, CON FIAMMA VERDE NON SUCCEDE !!

MINI ESPLOSIONI CON FRANTUMAZIONE DEL VETRO NELLE STUFE A PELLET..... LE NOSTRE STUFE ED IDROSTUFE SONO IMMUNI DA QUESTO PROBLEMA.


"A febbraio 2015 su un sito dedicato al nostro settore, compariva questo articolo, che in modo  conciso e tutto sommato corretto spiegava il fenomeno delle mini-esplosioni nelle stufe a pellet, però a nostro avviso ci si soffermava poco a precisare la pericolosità del problema.  Fiamma Verde infatti,  ha spinto i suoi costruttori per avere macchine sempre più sicure arginando il problema dello scoppio del vetro nel caso di questi fenomeni."





STUFA A PELLET ESPLODE FACENDO SALTARE IL VETRO

Questo articolo tenta di far luce sulla questione del rischio di esplosione di una stufa o caldaia a pellet. Un consumatore lamenta la qualità del pellet dicendo che in fase di accensione produce molto fumo bianco e la combustione non avviene. Allega anche un video che rappresenta molto bene la situazione.
E’ proprio questo video che ci spinge a redigere questo articolo informativo. Sono molti, infatti, i casi riportati nei quotidiani e sul web di stufe a pellet esplose, vetri di stufe e camini a pellet in frantumi e tanto spavento. Con ogni probabilità, e fatta salva la licenza poetica ed i ricami dei giornalisti, sono tutti casi realmente accaduti. Ebbene si, una stufa a pellet può anche provocare una mini-esplosione, un leggero scoppio, per lo più innocuo. Per capire l’entità del fenomeno si visualizzi il video in fondo alla pagina.
Perché avvengono queste mini-esplosioni?
Il fenomeno che conosciamo come combustione in realtà si compone di differenti processi ben distinti. Il pellet viene riscaldato da una candeletta, ovvero una resistenza elettrica. Grazie a questo calore inizia a perdere l’acqua residua (circa il 7% in peso) e subito dopo a gassificare (sarebbe forse più corretto dire piro-gassificare) ovvero a produrre una miscela di gas fra cui CO, Idrogeno e Metano. Questo processo avviene in DIFETTO di ossigeno, pertanto, se il settaggio non corretto della stufa provoca uno sbilanciamento grave fra combustibile (pellet) e comburente (ossia l’ossigeno fornito dalla ventola dell’aria) a favore del primo elemento allora il processo di gassificazione prenderà il sopravvento. La camera di combustione si saturerà di gas infiammabili sottoforma di denso fumo bianco, la carenza di ossigeno ritarderà la comparsa della fiamma fino a che le alte temperature o l’ossigeno stesso non innescheranno una mini detonazione.
E’ realmente pericoloso, ci si può far male?
Generalmente si tratta di piccolissime esplosioni tuttavia in funzione del modello di stufa o caldaia a pellet e dei settaggi effettuati dal tecnico le esplosioni potrebbero anche essere in grado di mandare in frantumi il vetro della camera di combustione (fenomeno rarissimo). Se in quel momento qualcuno si trovasse proprio con il viso di fronte al vetro nel tentativo di capire cosa sta succedendo all’interno della stufa allora potrebbe anche diventare pericoloso.
Di chi è la colpa? E come evitare il rischio
Oggi si trovano sul mercato una molteplicità di produttori di stufe e caldaie a pellet ma la qualità fra loro può essere anche molto distante. Si raccomanda di affidarsi a quei produttori che hanno puntato sullo sviluppo tecnologico delle proprie realizzazioni, applicando dei sistemi di sicurezza volti a gestire il rischio di esplosione come la ventola di estrazione dei fumi o vetri particolarmente resistenti. Inoltre, un centro di assistenza specifico per quella marca di stufa ed un tecnico altamente specializzato nelle vicinanze sono un grande valore aggiunto cui molti consumatori spesso non danno il giusto peso.
Consigli pratici
E’ fondamentale affidarsi a costruttori che offrono servizio di installazione e di prima accensione attraverso centri di assistenza localizzati in tutto il territorio nazionale. E’ altresì importante che il tecnico, effettuata una corretta installazione della stufa e la prima accensione, educhi l’utente alla gestione della stessa. Nella fattispecie ciascun utente dovrebbe saper modificare almeno il parametro dell’alimentazione e della ventilazione, responsabili rispettivamente della quantità di pellet e di aria/ossigeno forniti alla camera di combustione. Infine, se non si dovesse vedere comparire la fiamma, contestualmente alla saturazione della camera di combustione con denso fumo bianco, non stare con il viso di fronte al vetro e consultare il tecnico di fiducia.

Leggendo questo articolo si può capire come si possa incappare in pericoli nascosti se non ci si rivolga a vere aziende specializzate del settore. 
Senza voler fare del terrorismo mediatico controproducente, semplicemente vogliamo ricordare che fenomeni di questo tipo non comportano deflagrazioni importanti, tuttavia, quando vi rivolgete ad un'azienda per l'acquisto di una stufa a pellet chiedete sempre quali sono i loro accorgimenti tecnici per evitare che queste rare sfiammate, si trasformino in vere e proprie mini esplosioni tali da compromettere la sicurezza ed il successivo funzionamento della stufa.
Fiamma Verde ha 2 sistemi anti esplosione, il primo comporta le giuste dosi nel rapporto combustibile/aria comburente nella fase di accensione e di una valvola di sfogo antideflagrante   nel caso di improvvisa sfiammata.
Quindi anche nel remoto caso si verificasse una piccola esplosione dei gas prodotti all'interno di una nostra stufa, la valvola di sfogo, consentirebbe di espellere una certa quantità di sovrappressione e di fumo, consentendo il funzionamento e la sicurezza dell'apparecchio.  
Inoltre insegniamo all'utente come impostare i parametri fondamentali della stufa e come comportarsi al verificarsi di fenomeni di questo tipo. 
Quindi come direbbe il noto cronista SKY della MOTO GP Guido Meda :"sulla sicurezza FIAMMA VERDE c'è !!!! "

Un energetico saluto
Pavan Jacopo

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